Si è conclusa la seconda edizione di SABIRFEST-CULTURA E CITTADINANZA MEDITERRANEA con i suoi 88 incontri con gli autori, presentazioni di libri e spettacoli, 140 ospiti da tutta l’area del Mediterraneo e 53 case editrici presenti. Ha visto il centro storico di Messina animarsi dell’entusiasmo e della curiosità di oltre 5000 visitatori. Sono stati infatti circa tremila i messinesi (e non solo) che si sono alternati nel corso degli appuntamenti al Monte di Pietà, alla Chiesa di S. Tommaso il Vecchio – dove si svolgevano il forum e i dialoghi sulla cittadinanza mediterranea di SABIRMAYDAN, a cura del Cospe – alla Sala Laudamo, al Teatro Vittorio Emanuele e al Palacultura. Altrettanti sono stati i visitatori della libreria collettiva (5097 volumi) di SABIRLIBRI allestita nella Galleria Vittorio Emanuele, dove l’afflusso continuo di un pubblico variegato per interessi ed età ha determinato anche la soddisfazione dei locali commerciali che si affacciano nell’area della stessa galleria, evidenziando la ricaduta positiva di manifestazioni culturali impegnative, come SABIRFEST sull’economia della città.

Partecipatissima è stata la conferenza inaugurale che ha visto come protagonista Francesco Remotti, grande successo hanno avuto gli incontri con gli ospiti internazionali: Beneito de Oliveira, Fatima Idriss, Yasmina Khadra, Emel Kurma,  Sonallah Ibrahim, Moni Ovadia, Igor Stiks,  e Mohamad Tolouei.

La libreria mediterranea di SABIRLIBRI – dove particolare attenzione è stata dedicata ai giovanissimi lettori – ha visto aumentare il numero di vendite rispetto allo scorso anno. La sua collocazione, all’interno della Galleria Vittorio Emanuele di Piazza Antonello, ha previsto un’area dedicata alla presentazione dei volumi nella sezione della manifestazione denominata “a libro aperto”. Particolarmente affollati, nella mattinata di venerdì 9, i tre incontri della sessione ‘colpi di fulmine’ che hanno avuto per protagonisti Silvio Perrella, Nadia Terranova, Mario Valentini e gli allievi delle scuole superiori cittadine e della provincia.

Inoltre il fuoriLuogo – tema trainante di questa edizione – è stata la parola chiave attorno a cui si è snodata questa seconda edizione di SABIRFEST e tra le varie sessioni in cui lo si è affrontato e approfondito, tale tema ha riguardato alcuni tra gli incontri, i seminari e le proiezioni. Ha dato spazio a scrittrici e donne fuoriLuogo come: Alda Merini, Simone Weil ed Elvira Sellerio.

L’intera manifestazione è stata dedicata a quattro figure decisive per il Mediterraneo: Padre Paolo Dall’Oglio, Wafaa Charaf, Alaa Abd El Fattah, Alexander Langer. Ed è stato proprio l’omaggio ad Alexander Langer, domenica 11, poco prima dello spettacolo di Mario Incudine, con Moni Ovadia, a concludere al Palacultura il ciclo di incontri dei quattro giorni al Monte di Pietà, con l’intervento di Edi Rabini e Giovanni Raffaele,  nel segno del “dubitare bisogna, disertare anche”.

Immancabile e insostituibile l’apporto e il sostegno organizzativo della nutrita squadra degli entusiasti volontari i sabirici, composta da 164 giovanissimi (più del doppio del 2014!) provenienti dalle scuole cittadine e dagli atenei di diverse città italiane. Tra le novità che i sabirici hanno introdotto in queste quattro giornate: la squadra dei banditori che annunciavano gli appuntamenti in programma, con frequenti puntate performative e flash mob in giro per le strade del centro storico; e Sabirica, rivista ufficiale di SABIRFEST, scaricabile gratuitamente dal sito www.sabirfest.it

Anche quest’anno, il programma di SABIRFEST ha ribadito l’importanza culturale e politica degli incontri di SABIRMAYDAN che, nella suggestiva cornice della Chiesa S. Tommaso Vecchio ha ospitato il forum sulla cittadinanza e l’attivismo mediterraneo, promosso da COSPE.

Dieci dialoghi, 38 ospiti  da tutto il Mediterraneo per parlare di libertà di espressione, di diritti delle donne e di donne attiviste, dell’islam politico e dei rapporti tra movimenti sociali e potere, alla luce degli sviluppi post rivoluzioni arabe. Ma anche economia sociale come alternativa e la sfida delle migrazioni. Questi i temi che sono stati discussi e approfonditi dagli attivisti presenti a Messina insieme a un folto pubblico che ha partecipato agli eventi che si sono svolti nella chiesa di S. Tommaso il Vecchio. Un SABIRMAYDAN di particolare significato perché negli stessi giorni del forum il Mediterraneo è stato protagonista di due episodi di grande rilievo: da un lato l’assegnazione del premio Nobel per al pace al “Quartetto per il dialogo nazionale” tunisino, un riconoscimento e un sostegno alla società civile che dopo la rivoluzione del 2011 sta portando avanti, sebbene con fatica, un processo di democratizzazione nel paese, e dall’altro il terribile attentato di Ankara che, ancora una volta, sconvolge i fragili equilibri della Turchia e di tutto il Mediterraneo.  Di tutto questo si è discusso a SABIRMAYDAN, tentando di riportare al centro un progetto vero e concreto di cittadinanza mediterranea: fatto di valori e obiettivi comuni. Mai necessaria come oggi. 

300 giornalisti culturali provenienti dalla Calabria e dalle province siciliane hanno preso parte al convegno organizzato in collaborazione con l’Ordine nazionale dei Giornalisti, alla presenza del vicepresidente nazionale Santino Franchina. Rete Critica e l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro hanno invece preso parte a dibattiti e spettacoli organizzati da Latitudini, rete siciliana di drammaturgia contemporanea, creando un ponte con il festival Armunia di Castiglioncello. Il programma degli spettacoli ha visto succedersi sui palcoscenici di Sala Laudamo e Monte di Pietà – in collaborazione con il Teatro di Messina e con il patrocinio dell’Assessorato Turismo Sport e Spettacolo della Regione siciliana – le ottime produzioni di compagnie aderenti a Latitudini e di Armunia. Questi gli spettacoli di “fuoriLuogo a teatro”: Patrizzia di e con Savi Manna; Nel fuoco di Giuseppe Massa; Sicilia segreta di Biagio Guerrera, a cura di AmE; Metamorfosi di e con Roberto Latini; La madre dei ragazzi di e con Lucia Sardo; Sonetti der corvaccio di Graziano Graziani e Simone Nebbia; Babel Crew con Volver e con il debutto di L’età definitiva operetta post-rock, entrambe di e con Giuseppe Provinzano; La morte dell’orcaferone di Vincenzo Tripodo; Il cavaliere oscuro di e con Giovanni Calcagno; Anime migranti di e con Mario Incudine e Moni Ovadia.